BIBLIOTHECA WEIDMANNIANA / XIV / Il Breviarium di Rufio Festo

L'esame delle scelte linguistiche e stilistiche di Festo, che nel suo Breviarium descrisse la storia di Roma dalla fondazione della città sino ai suoi tempi (IV sec. d.C.), consente di delineare le principali caratteristiche di un documento della prosa tardo-latina: la trattazione è portata avanti non senza preoccupazioni letterarie all'interno di uno schema narrativo, che, pur fortemente contraddistinto dalla brevità, lascia peraltro spazio a particolari storici e geografici talvolta non documentati altrove. Emerge la figura di un letterato, di livello certo non elevato, ma troppo spesso rimasto all'ombra di Eutropio e talvolta a lui accomunato in giudizi che non gli si addicono; oltre alla capacità di sintesi sono apprezzabili in Festo l'originalità nella disposizione della materia e nella scelta dei nessi lessicali, la cura nell'ordo verborum e la padronanza nell'uso del cursus mixtus.Il dettagliato commento è preceduto da un'introduzione sui problemi relativi all'autore e alla sua opera (paternità, datazione, tradizione manoscritta, scopo e struttura, fonti e fortuna) ed è accompagnato da vari indici che ne agevolano una consultazione mirata.* * *Die Untersuchung der linguistischen und stilistischen Eigentümlichkeiten des Festus, der in seinem Breviarium die römische Geschichte von der Gründung Roms bis zu seiner Zeit (4. Jahrhundert n. Chr.) beschreibt, erlaubt es, die wichtigsten Wesenszüge eines Dokuments spätlateinischer Prosa zu skizzieren: Die Erörterung wird nicht ohne literarische Sorgfalt im Rahmen eines narrativen Schemas vorgebracht, das, trotz seiner charakteristischen Kürze, doch Raum lässt für historische und geographische Einzelheiten, die bisweilen nirgendwo sonst bezeugt sind. Die Gestalt eines Schriftstellers zeichnet sich ab, der zweifellos nicht auf hohem Niveau schreibt und der dennoch zu oft im Schatten des Eutropius stand, mit dem ihn bisweilen Meinungen verbinden, die nicht zu ihnen beiden